COLETTA Pietro

Pietro COLETTA
Il gesto di Kalì
Tecnica mista su carta, 21×29,7, 2007

 

“C’è una gravità priva di peso nell’opera di Pietro Coletta, una solidità che, tanto nella grafite del disegno quanto nel ferro nero della scultura, sembra scossa dal di dentro, per effetto di una divampante energia, una potenza sotterranea e vitale. Attraverso la trama luminosa del rame, qui resa nel pigmento che scardina l’architettura dei segni neri, l’artista scardina lo spazio geometrico rivelando una luce inattesa, quasi una ferita, un incontenibile bagliore.
Mai come nel caso di Coletta, scultura, installazione e disegno rappresentano strumenti di “sollecitazione”, sommovimento che impedisce la stabilità perenne delle forme a vantaggio dell’incontenibile e mutabile trasformazione delle forze. Con questa ragione, ed emozione, Coletta costringe lo sguardo all’illusione di una ulteriorità fatta di luce e spazio, come nelle grandi superfici trasparenti perimetrate con l’elastico, come nelle forme chiare sottratte alla bruciatura parziale del legno.
Un segno, per Coletta, è dunque esercizio di verità e validazione. è rendere presente il visibile. è rivelazione e annunciazione. Ed è un fuoco vivo oltre la polvere”.
Roberto Lacarbonara

 

“Su una grande superficie di legno ho inserito una piccola forma di ferro e con una fiamma ho bruciato tutto il piano tenendomi distante pochi centimetri dal metallo per formare un alone di luce. Ho continuato a lavorare in questa direzione per alcuni anni adoperando anche altri metalli sempre con l’intento di catturare la luce della materia come Energia. Sono convinto che l’espressione dell’Arte scaturisca essenzialmente dal profondo inconscio individuale, interconnesso all’inconscio collettivo, per cui, in ultima analisi l’Arte è una proiezione dell’Anima”.
Pietro Coletta, Pietro Coletta. Nel segno del fuoco, Ed. Mudima, 2013

#F09: Pietro Coletta, Il gesto di Kalì

Archivio: #F09