Vitantonio RUSSO
La forza misteriosa della Piramide, Progetto per la mostra Is it possible? Nature and Economy Together
a cura di Lucrezia De Domizio Durini, La Biennale di Venezia 2009, 53ª Esposizione Internazionale d’Arte
3 tavole, 30×21 cm cad.
“Sin dall’antichità alla piramide sono stati attribuiti significati che vanno dal religioso all’alchemico. Ma quando è intervenuto l’artista ha assunto altri contenuti, la sua immagine è diventata motrice di una nuova coscienza. Vitantonio Russo è l’artista-economista che in occasione della 53° Biennale di Venezia ha scelto come opera fondamentale un’installazione piramidale. Russo conosce profondamente questo archetipo, lo assume come modello platonico, originario e ideale delle cose sensibili, diventando segno della sua creatività, di una profonda ricerca fatta di molteplici esperienze intellettive. La lettura formale è evidente al fruitore, tanto più che la “Piramide” di Russo è costruita con semplici cavalletti di legno che portano impresse ‘parole’ note nel mondo dell’economia globale. Paradossalmente i rapporti tra la forma e la spettacolarità dell’istallatione non sono soltanto quelli visibili, ma aprono la strada ad una lettura più interna, di un’immagine che si spiritualizza, si dilata nella misura in cui si eleva, con un duplice significato, di integrazione e di convergenza, sia sul piano individuale sia su quello collettivo: perfetta sintesi, metaforicamente comparabile ad un albero con tutte le implicazioni simboliche, verticalità, evoluzione, ascensione, contenute in esso: “Albero della Vita”, “Albero Cosmico”, “Albero del Mondo”. Sull’installazione piramidale, identificabile come “corpo sociale”, è proiettato un video. La struttura smembra le immagini producendo ombre e riflessi cromatici, rispondendo appieno a quei principi su cui si fondano le leggi universali nelle quali si può ritrovare tutto ciò che è riscontrabile nel mondo naturale in fatto di armonia, simmetria, ordine.
Nel creare la sua magia, spesso l’artista sceglie un colore per esprimere l’intensità più profondamente concettuale della propria ricerca formale. In questo senso intelligibilità e funzione emotiva del colore nascono in simbiosi da un ordine naturale stabilendo una raffigurazione che coincide con il processo formativo, con il movimento vitale dell’intera opera. Russo adopera spesso nel suo lavoro un colore primario: il giallo dell’oro. Il giallo evoca sole e tutta la sua simbologia: fecondità, ricchezza, luce, conoscenza, irradiamento. Ma nelle sue opere è spesso presente anche l’oro-monetato non solo come interpretazione economica, intrinseca nel suo lavoro, ma anche come trascendenza, lettura profonda di un elemento naturale dotato di singole proprietà.
In tutte le civiltà, dall’antica Mesopotamia all’estremo Oriente, dal mondo classico al medioevo cristiano, dalle culture tribali dell’Africa e dell’Oceania ai popoli dell’America precolombiana, l’oro è stato associato all’inizio della stagione delle piogge, prima che la natura rinverdisca, alla pelle nuova della Terra, simbolo del rinnovamento della Natura della luce della conoscenza”.
Lucrezia De Domizio Durini, Vitantonio Russo. La forza misteriosa della Piramide, Ed. Il Clavicembalo, 2009

La forza misteriosa della Piramide

La forza misteriosa della Piramide

La forza misteriosa della Piramide

La forza misteriosa della Piramide, La Biennale di Venezia 2009, 53ª Esposizione Internazionale d’Arte

La forza misteriosa della Piramide, La Biennale di Venezia 2009, 53ª Esposizione Internazionale d’Arte

La forza misteriosa della Piramide, La Biennale di Venezia 2009, 53ª Esposizione Internazionale d’Arte
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