Lucilla CATANIA
Disegno progettuale Viti stanche
Grafite su carta, 21×23 cm, 2014
“Si può progettare il passato? O, più in generale, il tempo? Attorno a queste istanze lavora Lucilla Catania attraverso una concezione della scultura che mostra piena consapevolezza ma anche sinistra alterazione della classicità. Presenze naturali e oggetti quotidiani, così come forme essenziali e geometrie solide, definiscono un repertorio di immagini che la Catania adotta al fine di riscrivere la monumentalità delle architetture romane e dell’arcaicità occidentale. Nel progetto “Viti stanche” l’artista restituisce la forma di viti curve, piegate dall’uso e da una spossata torsione, attraverso la citazione di rovine e forme architettoniche del passato. La scelta del travertino (per il progetto esecutivo) alimenta l’ambiguità formale fino a suggerire connessioni indubbiamente originali ma al contempo fuorvianti.
Ecco dunque la formula del suddetto progetto del tempo. Declinare l’irrituale nel rituale, creare prototipi e strumenti che abbiano corrispondenza e verifica solo a distanza di secoli. Di secoli già trascorsi – intendiamoci – secoli andati, tempi perduti. Ma mai del tutto”.
Roberto Lacarbonara
“Il disegno proposto per il progetto Piano Effe si riferisce a un’opera scultorea non ancora realizzata. Il titolo dell’opera su carta è “Viti stanche”, eseguita nel 2014 (dimensioni: 21×23 cm; grafite su carta).
La scultura, in travertino romano, sarà successivamente realizzata per il progetto di mostra dal titolo In-materiale che avrà luogo nel 2017, presso un importante spazio pubblico romano”.
Lucilla Catania


Archivio: #F07