Nicola CARRINO
Progetto Piazza Castello, Colonne del Tempio Dorico, Taranto
Pennarello nero e pennarelli metallizzati su carta fabriano, cm. 50×70, 1984
Opera mai realizzata
L’intervento progettuale di Nicola Carrino rappresenta un’ipotesi di riassetto dell’area attigua all’antico Tempio Dorico in Piazza Castello a Taranto, città natale dell’artista.
Un’azione che gravita attorno ai corpi imponenti delle due colonne (testimonianza della magnificienza del più antico edificio sacro magno-greco) definendo lo spazio arcaico come spazio generativo, grammatica primordiale e sintetica di una continua possibilità di forme e geometrie solide. Situate sul lato lungo della peristasis del tempio, nel progetto di Carrino le colonne assurgono a doppio fulcro di una circolarità ellittica che, a sua volta, ridefinisce l’assetto dell’intero spazio attraverso le linee di uno stilobate e quelle di “una quinta a tholos”. Ne deriva una visione complessa, totale, universale, la concezione di un kosmos che ha unità di raggio nei rocchi dorici e che via via matura nell’espansione della curva perimetrale fino a incorporare la scena urbana e umana della città insulare di Taranto vecchia.
I propilei introduttivi, che Carrino inserisce sul lato corto della pianta del tempio, narrano ancora la sacralità del sito: la loro azione di separatezza e deferenza esprime la concezione di una soglia tra il luogo dell’esistenza e quello dell’evento ieratico.
Roberto Lacarbonara
“Il disegno, realizzato nel 1984, risponde alla personale visione per la sistemazione della zona attinente alle due Colonne superstiti dell’antico Tempio Dorico in Piazza Castello a Taranto, già liberate dalle mura della Chiesetta della Trinità annessa al Monastero dei Celestini, che le inglobava ed al tempo in via di restauro.
Il disegno è esemplare unico, facente parte di un gruppo di cinque varianti di pari tecnica e misura, nell’attenzione rivolta agli imponenti reperti durante gli intercorrenti ritorni a Taranto, per lo studio e la progettazione allora commissionatami del Riassetto urbano della Piazza Fontana alla Città Vecchia.
Attenzioni supportate dalle prime visioni di infanzia, quando in ricorrenza del Natale, salendo le scale della Trinità che custodiva la statuetta del Gesù Bambino, mi trovavo faccia a faccia ed a toccare con mano il potente abaco e l’echino, emergenti da un terrazzino, in testa ad una delle colonne, avvolti da un tralcio di vite.
In tal senso il progetto guarda alla Piazza in prospettiva di nuova Acropoli, disegnando al piano uno stilobate per linee avvolgenti le Colonne, con sul fondo una quinta a Tholos che racchiude il tutto e separa dall’edificio retrostante e sul fronte in accesso dalla piazza, due elementi come propilei di forte impatto plastico.
Rappresentando graficamente la scena urbana con alle spalle non visibili le ultime case della Via Duomo, l’antica Strada Maggiore, in affaccio alla piazza, e lo sguardo in avanti, aperto al vibrare di luce sull’orizzonte del Mar Grande.
Il disegno resta quindi in dono al costituendo Piano Effe dell’Archivio Storico Nazionale del progetto d’artista e studio preparatorio, promosso dalla Regione Puglia in Taranto, per appropriata identità di appartenenza e omaggio alla Città che mi ha dato i natali e che mi è cara”.
Nicola Carrino, Roma, novembre 2015
Archivio: #F05