Sabato 24 novembre 2018, ore 18.00
ANNA D’ELIA. Fotografia come Terapia | Ed. Meltemi, 2018
Intervengono: Roberto Lacarbonara, Giulio De Mitri
Sotto gli effetti incalzanti dell’accelerazione visiva e della sua diffusione istantanea su scala globale dovuta alla combinazione di cellulari e internet, la fotografia rischia di essere travolta dallo tsunami visivo e dallo svuotamento di senso. Ma può accadere anche che la fotografia divenga un attivatore di consapevolezza tramite di sguardi più attenti, carichi di emozione, stupore e rinnovato amore per il mondo. È questo il dono delle fotografie di Luigi Ghirri.
È una lezione sul guardare quella che viene proposta nel libro: la ricerca del silenzio contro il rumore, della lentezza contro la velocità, della rarefazione contro l’accumulo, del mistero contro la banalità, dello stupore contro l’indifferenza. La fotografia diviene la bussola per orientarsi nel mondo esterno e riconnettersi col proprio mondo interiore stimolando l’immaginazione e le potenzialità narrative di ciascuno. Gli indizi e le tracce su cui i fotografi concentrano la loro attenzione agiscono infatti da esche sollecitando da parte del lettore il racconto di storie che rimettono in movimento l’immagine, come se fosse un film.
Il libro alterna testi e fotografie e si compone di due parti: la prima è scritta in forma saggistica e la seconda in forma narrativa, in quest’ultima le tematiche affrontate offrono lo spunto per brevi narrazioni in cui tutti personaggi danno voce allo stupore di uno sguardo che diventa veggenza grazie alla fotografia, protagonista assoluta di tutte le storie..
Anna D’Elia già docente di Pedagogia dell’Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Bari è critica d’arte e narratrice. Attenta ai rapporti tra arte e letteratura, ha pubblicato il romanzo La Scimmia di Degas (Giazira Scritture 2015) e il saggio-racconto su Luigi Ghirri, Fotografia come Terapia, Meltemi 2018. Tra i suoi libri: Pino Pascali (Electa 2010), L’Universo Futurista, una mappa dal quadro alla cravatta (Dedalo,1989), Le Città Visibili (Congedo,1990); Diario del Corpo (Unicopli,2002); Nello Specchio dell’Arte (Meltemi, 2004), Per non voltare pagina (Meltemi, 2007). Tra le mostre che ha curato: Pino Pascali su commissione (1983), Artronica (1987), Archia (1987), La Pietra e i Luoghi (1987), Pensare la Città (1994); ha collaborato con il Centre Pompidou di Parigi per la mostra La Ville, Paris, 1994; con il Museo Reina Sofia di Madrid, per la mostra Pino Pascali la reinvención del mito mediterraneo, 2002; con la Fondazione Pascali e la Biennale di Venezia per la mostra Pino Pascali, Ritorno a Venezia, 2011, con la sede romana della Fondazione Menna- Binga per l’evento TraNsfusioni e con la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma per l’evento Narrare l’arte.
CRAC Puglia | Centro di Ricerca Arte Contemporanea
Ex Convento dei Padri Olivetani (sec. XIII)
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